La storia e la ricetta dell’amatriciana

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By Szalai Nóri

L’amatriciana (in romanesco “matriciana” a causa dell’aferesi) prende il nome da Amatrice, una cittadina in provincia di Rieti che darebbe i natali a questa ricetta. Prevede pochi ingredienti ma gustosi e una procedura che viene tramandata da generazioni. Scopriamo la storia di questa specialità e le caratteristiche della ricetta originale di un piatto che rappresenta uno dei simboli della tradizione gastronomica del Lazio conosciuta in tutto il mondo.

Com’è nata l’amatriciana

Si dice che l’amatriciana sia nata ad Amatrice e che fosse il pasto principale dei pastori, anche se originariamente era senza pomodoro e prendeva il nome di “gricia” (piatto di spaghetti o maccheroni conditi con olio, pepe e guanciale). Il pomodoro fu aggiunto in seguito, quando venne importato dalle Americhe e il condimento prese il nome, appunto, di “amatriciana”.

La prima testimonianza scritta dell’uso del sugo all’amatriciana per condire la pasta la si trova nel manuale di cucina del cuoco romano Francesco Leonardi, che la servì alla corte di Papa Pio VII nell’aprile 1816. La sua versione prevedeva i maccaroni, il guanciale di Amatrice, pomodori, cipolla e pecorino.

Da allora e sino all’inizio del ’900, la popolarità di questo piatto era indiscussa a Roma, dove venne introdotta grazie ai “matriciani”, gli emigranti provenienti dalla zona intorno Amatrice, tanto che il termine “matriciano” divenne sinonimo di “oste”.

risorsa: buonissimo.it

prendere il nome da – valahonnan veszi a nevét
cittadina – városka
natale – itt: valahol született emberek
prevedere – tartalmazni, előirányozni
gustoso – ízletes
tramandare – továbbadni
rappresentare – képviselni
pasto principale – főétkezés
pastore – pásztor
in seguito – ezt követően
testimonianza – tanúbizonyság, tanúskodás valamiről
manuale – kézikönyv
indiscusso – nem vitatott, kétségtelen

Pasta all’Amatriciana

difficoltà: facile
preparazione: 15 min
cottura: 30 min
dosi per: 4 persone
costo: basso

ingredienti:

  • 380g spaghetti
  • 500g pomodori pelati
  • 170g guanciale
  • 90g pecorino romano
  • 60g vino bianco
  • sale fino q.b.
  • 1 peperoncino fresco
  1. Prendere il guanciale e tagliatelo a fette di circa 1 cm di spessore togliendo la cotenna.
  2. Rosolare a fiamma bassa per 8 minuti in una padella di ferro oppure di acciaio.
  3. Il grasso del guanciale dovrà diventare trasparente e la carne croccante.
  4. Quando il grasso si sarà sciolto, fate attenzione a non bruciarlo.
  5. Sfumate con il vino bianco, alzate la fiamma e lasciate evaporare.
  6. Trasferite le listarelle di guanciale in un piatto e tenetele da parte.
  7. Grattugiate il pecorino romano.
  8. Nella stessa padella con il fondo di cottura del guanciale tagliare il peperoncino intero senza semi e versate anche i pomodori pelati sfilacciati a mano.
  9. Cuocete il sugo a fiamma moderata, per circa 10 minuti e aggiustate di sale a piacere
  10. Appena gli spaghetti o preferibilmente i bucatini sono pronti aggiungeteli al sugo e amalgamateli con una spolverata di pecorino romano.

guanciale – fűszeres tokaszalonna
tagliare a fette – szeletekre vágni
spessore – vastagság
cotenna – sörtés disznóbőr
a fiamma bassa – alacsony lángon
padella – serpenyő
acciaio – acél
trasparente – áttetsző, átlátszó
croccante – ropogós
sciolto – elolvadt
bruciare – megégetni
fiamma – láng
evaporare – elpárologni
listarella – csíkokra vágott dolog
grattugiare – reszelni